L’errore riguarda tutti, senza eccezioni. Ce lo ricorda la religione, con l’idea giudaico-cristiana di peccato originale, ma anche la speculazione filosofica, e basti pensare alla diagnosi dell’“oblio dell’essere”. Eppure, l’esperienza cosciente e diretta dell’errore ci sfugge continuamente, a meno di non voler considerare intenzionale un comportamento erroneo; essa viene sempre ricostruita, poiché è l’esito di un ripensamento, esige un punto di osservazione esterno o successivo al momento dell’errore stesso. Se si sbaglia è perché si è inizialmente convinti di fare la cosa giusta e solo in seguito la verità può, in certo modo, essere ricostruita. L’errore non è mai del tutto trasparente, ma si annida, piuttosto, in quella zona opaca che però costituisce spesso il presupposto non detto del nostro agire, pensare e sentire. L’errore, inteso rettamente, consentirebbe così di osservare i limiti o i condizionamenti che hanno determinato una certa conoscenza, un certo agire, una data impressione. Ma è possibile esaminarlo senza fare errori? Fino a che punto? Con quali risorse? Proprio perché è impossibile non errare, allora occorre perseverare in un’analisi multifocale e aperta, come si è cercato di fare in questo volume di Sensibilia, proponendo un confronto tra saperi diversi, spesso tra loro lontani, nel tentativo di sviscerare il problema in fondo mai esausto dell'errore.

Sensibilia 7. Errore / Pedone, Silvia; Tedeschini, Marco. - STAMPA. - (2015).

Sensibilia 7. Errore

PEDONE, SILVIA;TEDESCHINI, MARCO
2015

Abstract

L’errore riguarda tutti, senza eccezioni. Ce lo ricorda la religione, con l’idea giudaico-cristiana di peccato originale, ma anche la speculazione filosofica, e basti pensare alla diagnosi dell’“oblio dell’essere”. Eppure, l’esperienza cosciente e diretta dell’errore ci sfugge continuamente, a meno di non voler considerare intenzionale un comportamento erroneo; essa viene sempre ricostruita, poiché è l’esito di un ripensamento, esige un punto di osservazione esterno o successivo al momento dell’errore stesso. Se si sbaglia è perché si è inizialmente convinti di fare la cosa giusta e solo in seguito la verità può, in certo modo, essere ricostruita. L’errore non è mai del tutto trasparente, ma si annida, piuttosto, in quella zona opaca che però costituisce spesso il presupposto non detto del nostro agire, pensare e sentire. L’errore, inteso rettamente, consentirebbe così di osservare i limiti o i condizionamenti che hanno determinato una certa conoscenza, un certo agire, una data impressione. Ma è possibile esaminarlo senza fare errori? Fino a che punto? Con quali risorse? Proprio perché è impossibile non errare, allora occorre perseverare in un’analisi multifocale e aperta, come si è cercato di fare in questo volume di Sensibilia, proponendo un confronto tra saperi diversi, spesso tra loro lontani, nel tentativo di sviscerare il problema in fondo mai esausto dell'errore.
2015
Estetica; Filosofia; Storia dell'Arte; Errore; percezione visiva; multidisciplinarietà
Pedone, Silvia; Tedeschini, Marco
06 Curatela::06a Curatela
Sensibilia 7. Errore / Pedone, Silvia; Tedeschini, Marco. - STAMPA. - (2015).
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